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Amici e ombre, l’esordio nella narrativa di Kavita Bedford

Una composizione di fiori di campo e foglie di papavero: margherite rosa, fiordaliso azzurri, papaveri rossi e simil margherite gialle.

Kavita Bedford, scrittrice e giornalista australiana, esordisce nella narrativa con Amici e ombre, Edizioni EO, tradotto da Leonardo Gandi.

È la vicenda di una protagonista senza nome, trentenne precaria nella gentrificata Redfern, sobborgo di Sidney, e i millennial in distress che le gravitano incontro. Ai problemi dell’esistenza, tra precarietà e l’essere stati lanciati nella vita adulta senza gli strumenti per affrontarla, si aggiunge un lutto personale che rielabora a piccoli passi senza risparmiarsi. Tra storie di immigrazione, gentrificazione di interi quartieri e ragionamenti su classismo e privilegio, la protagonista e voce narrante ci prova a diventare responsabile, centrata, refrattaria alle crisi esistenziali, ma semplicemente il sistema in cui vive non glielo consente.

E in questo Sidney è come Parigi, Milano, Napoli e la straniante periferia barese in cui abito.

copertina del libro amici e ombre di kavita bedford con una foto in bianco e nero di una spiaggia di scogli, un uomo e un cane

In copertina, uno spaccato di vita sugli scogli del fotografo Andrew Quilty a ritrarre individui che potrebbero essere felici, ma anche sull’orlo del baratro, in un eterno e complesso altalenare.
Come le nostre vite adesso.

Leggi l’analisi del romanzo su L’indiependente.
Photo credits: Alessia Ragno.

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