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Piccola fantasia

Un ramo di fico carico di foglie e frutti in diverse fasi di maturazione.

Ha dormito poco lontano dall’area del concerto per unirsi alla fila sin dall’alba, ma il campo in cui ha parcheggiato la vecchia auto del padre è ora circondato da transenne. Piove e il terreno è diventato fango.
«Ma che fate, oh?» grida a due tizi che martellano più avanti.
«Questo è un parcheggio a pagamento adesso.»
«E chi l’ha deciso?»
«Noi. Paga oppure vattene con quella ferraglia.»
Allarga le braccia esasperato: l’auto è bloccata e il prato è già gremito. I cancelli aprono all’una, ma non è sicuro se riuscirà ad arrivare sotto il palco.

Quando si unisce alla fila il fango gli arriva già alle caviglie, riesce a oltrepassare i cancelli d’ingresso sulle note dei gruppi di supporto. Cammina per ore senza fermarsi, il pubblico grida, sono arrivati i Queen. Gli prende una frenesia strana, ma sono tutti incastrati e si sfoga tormentando il biglietto nella tasca. Dal palco la musica si ferma più volte, in fondo si stanno picchiando, ma lui cammina sporco di fango fino alle ginocchia anche se ha smesso di piovere. Due tizi ubriachi spaccano bottiglie e la sicurezza non riesce a raggiungerli; schiva cocci di vetro e spintoni, supera un tizio con la videocamera e un gruppo di ragazze ubriache. La borsa che ha a tracolla s’è riempita d’acqua, il biglietto è una poltiglia, ma quando il concerto riprende è a buon punto, può ancora farcela.

Su Love of my life è quasi vicino, ritrova il tizio con la videocamera e gli passa accanto sorridendo, ma quello non s’accorge nemmeno di lui, è troppo concentrato a mantenere l’equilibrio. Il concerto s’interrompe ancora, dall’altra parte del campo urlano, ma lui prosegue testardo e guadagna altre posizioni. Arrivato al palco, a un metro e molte teste da lui, si ferma soddisfatto e distrutto. Un uomo dietro lo quinte lo fotografa, lui non se ne accorge.

Nel 2022 la sua espressione seria è stampata su carta fotografica, in basso a destra c’è un bollino che ne certifica l’originalità. Si vedono la sua giacca blu, la maglietta celeste, i capelli scompigliati e lo sguardo concentrato e stanco. In prospettiva sembra che Freddie Mercury canti solo per lui.

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