L’isola dove volano le femmine, l’esordio di Marta Lamalfa

Un libro davanti a una libreria, nelal copertina due donne sembrano spiccare il volo

Un libro davanti a una libreria, nelal copertina due donne sembrano spiccare il voloSi diceva che fossero capaci di magie e dispetti, ma soprattutto sapevano volare sopra le nuvole da Alicudi, nelle Eolie, fino a Palermo, in un battito di ciglia. Sono le majare, donne/streghe protagoniste dell’esordio nella narrativa di Marta Lamalfa per Neri Pozza, L’isola dove volano le femmine. Siamo ai primi del Novecento e la carestia ad Alicudi costringe gli abitanti a usare la segale cornuta per il proprio pane. La chiamano così perché ci sono delle piccole protuberanze nere sulle spighe, hanno un cattivo odore, di marcio e perduto. Questa segale li avvelenerà per anni: le protuberanze, dette tizzonare, contengono funghi velenosi e allucinogeni. Ma la fame è fame, soprattutto per una delle famiglie più povere della città. Sono i membri di questa famiglia gli altri protagonisti del romanzo, anime che Lamalfa segue con cura e a cui attribuisce una voglia di riscatto timida ma crescente.

Ritorno alla rubrica che mi diverte di più, le Tre Domande per scrittrici e scrittori esordienti, e con Marta Lamalfa dialoghiamo sulla costruzione del romanzo, delle intenzioni di scrittura, della lingua antica che costruisce per questo libro e del ruolo del Meridione nella narrativa italiana. 

Per approfondire

Il documentario L’isola analogica di Francesco G. Raganato dedicato alle leggende di Alicudi.

L’intervista: Milena Agus, Notte di vento che passa

Copertina romanzo Notte di vento che passa di Milena Agus: illustrazione di una ragazza legge un libro seduta sul ramo di un abero

Copertina romanzo Notte di vento che passa di Milena Agus: illustrazione di una ragazza legge un libro seduta sul ramo di un aberoCosima è una giovane donna che prova a capire il mondo, vive in una Sardegna luminosa e dolente tra Cagliari e il suo entroterra, con una madre avvelenata dalla vita, un padre sognatore e una famiglia a pezzi. A ricoprire un ruolo fondamentale nella sua formazione anche una professoressa di lettere e l’amico di sempre, Abya Yala, ma soprattutto i libri e le storie che contengono. La scrittrice cagliaritana Milena Agus torna al romanzo con Notte di vento che passa edito da Mondadori, opera che fa della letterarizzazione della vita il suo punto focale.
Letterarizzare significa leggere il reale con la lente del poetico, della letteratura, perché tutto si può ricondurre a una storia che è stata raccontata e talvolta scomparire per un poco in quella dimensione aiuta a rendere più tollerabile il reale. Con una grazia e una disponibilità impareggiabili, Milena Agus, autrice di lungo corso, finalista allo Strega con il suo Mal di Pietre, storia di una donna atipica e incompresa a partire dal Secondo Dopoguerra, mi ha concesso questa intervista. Il tema portante è l’identità e insieme parliamo di famiglia, di scrittura, di Sardegna e di come ci si realizza in questo sud avaro e bellissimo, se grazie a lui o suo malgrado.

Per approfondire

La nuova edizione di Mal di Pietre, Nottetempo.

Foto di Alessia Ragno.

Olivia Manning, La grande fortuna

Copertine inglese e italiana dei libri di Olivia Manning

La vita di Olivia Manning è stata un romanzo, non solo per le peripezie di gioventù in giro per Europa e Medio Oriente inseguita dalla Seconda guerra mondiale, ma soprattutto perché dedicata con convinzione alla letteratura in cerca del riconoscimento che meritava. Scrittrice prolifica di romanzi, giornalista, corrispondente di guerra, poetessa, autrice per la BBC una volta tornata in patria dopo la guerra, Manning ha lottato tutta la vita per rendere la sua scrittura immortale. Il riconoscimento, purtroppo, arriva dopo la morte della scrittrice, quando nel 1987 il suo capolavoro, ovvero la saga Fortunes of war viene trasposta in una serie televisiva di grande successo. La vicenda è quella dei giovanissimi coniugi Prince, Guy e Harriet, che arrivano nel settembre del 1939, alle porte della guerra, a Bucarest in Romania.

Fortunatamente Olivia Manning torna nelle librerie italiane proprio con la prima parte di Fortune of war, ovvero l’atto primo della trilogia dei Balcani, La grande fortuna, nella traduzione di Velia Februari per Fazi editore. Il viaggio di Harriet e Guy è appena iniziato.

 

L’analisi del romanzo e un ritratto letterario di Manning è su L’indiependente.

Per approfondire

Feminize your canon è la rubrica di The Paris review dedicata alle scrittrici dimenticate. La puntata dedicata a Olivia Manning.

Un articolo di archivio del NYTimes dedicato alla scrittrice britannica.

La voce di Olivia Manning in un programma radio della BBC del 1969.

La miniserie BBC tratta da Fortunes of war con Kenneth Branagh ed Emma Thompson.

Emily Austin, “Moriremo tutti, ma non oggi”

copertina del romanzo: illustrazione di una donna bionda con lo sguardo triste

Gilda (in inglese letto Ghilda) è una ventisettenne atea e omosessuale che soffre di ansia, attacchi di panico e depressione. Per un caso del destino si ritrova a essere assunta da una parrocchia cattolica nella sua città per ricoprire il ruolo di segretaria amministrativa: comincia così il romanzo Moriremo tutti, ma non oggi della scrittrice canadese Emily Austin, il suo esordio nella scrittura, pubblicato in Italia da Blackie edizioni. Un titolo che è un manifesto e che descrive perfettamente l’ossessione di Gilda per la morte, sua e delle persone che le sono intorno, e lo sviluppo dei suoi pensieri intrusivi inficiati dal disturbo d’ansia che la affligge. Ma in tutto questo Gilda si rivela subito come uno dei personaggi più comici della narrativa millennial degli ultimi anni e la sua vicenda si rivela non solo profondamente umana, ma anche tenera e malinconica.

Su L’indiependente analizzo il romanzo e lo contestualizzo nella scrittura delle donne millenial che tanto ha attirato l’editoria in questi ultimi anni, per fortuna, anche se con qualche stereotipo di troppo, purtroppo. Ma non c’è pericolo, Gilda è immune da questi stereotipi.

Leggi l’articolo su L’Indiependente.
copertina del romanzo: illustrazione di una donna bionda con lo sguardo triste

Per approfondire

Una recensione del romanzo su Kirkus Review.

La video intervista di Emily Austin per Sapph-Lit.

Foto di Alessia Ragno.